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In termini di salute, altri fatti sono segnalati. La qualità della vita nei campi degli sfollati è sempre più precaria, soprattutto quando essi non sono bagni o acqua corrente è carente. In alcuni campi, abbandonati, osservato sulla strada a Leogane, il gasdotto che dovrebbe consentire il deflusso delle acque reflue non esiste. In altri campi dotati di alcuni servizi igienici mobili o portatili, Servizi igienici con docce e lavanderia è inesistenti e ridefinito i concetti di igiene e pulizia. In quasi tutti i campi, le persone all'esterno cucina o riceve uno o due pasti caldi al giorno. La distribuzione di questi alimenti in alcuni campi nella capitale e in altri luoghi non è sufficiente a sfamare adeguatamente gli sfollati. Inoltre, la mancanza della pipeline nella maggior parte dei campi hanno già provocato il ristagno delle acque reflue, la produzione di zanzare nelle sue immediate vicinanze, c'è un notevole rischio di malaria e dengue nella stagione delle piogge. Questi rischi, che è molto più evidente nei campi e nei rifugi isolati, motivano che molte persone preferiscono dormire all'aperto, nei pressi delle loro abitazioni danneggiate o in rovina prima che ritorno nei campi di concentramento.
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